Ogni tre anni, ad Agosto, si rinnova la messa in scena de “La leggenda delle fate”, spettacolo teatrale colorato e affascinante, capace di trasportarci nelle suggestive atmosfere dell’antro della Sibilla, appuntamento imperdibile per conoscere il ricchissimo patrimonio di tradizioni che abita le nostre montagne.
Pretare, la frazione più prossima al Monte Vettore, custodisce e tramanda ancora oggi una leggenda legata all’antico ciclo dei monti Sibillini, che affonda le sue radici nella narrazione rinascimentale di Antoine de La Sale (“Il paradiso della regina Sibilla”) e nel romanzo di Andrea da Barberino (“Guerrino detto il meschino”), ma che poi si colora della ricca e più varia tradizione popolare, tramandata oralmente. Storia e mito si intrecciano facendo di queste montagne un luogo popolato da cavalieri e creature magiche, a volte diaboliche, altre volte fortemente spirituali, ma anche una meta importante per viaggiatori, cavalieri, antropologi, sulle orme dei misteri dei Sibillini.
Secondo la tradizione popolare, la fondazione del paese di Pretare si deve all’incontro tra le Fate, splendide fanciulle dalle zampe caprine – vittime di un incantesimo della Regina Sibilla – e i pastori del luogo. Aiutati dal Guerrin Meschino, cavaliere cristiano, che sfida la Sibilla e la sua natura seduttiva e diabolica, i pastori riescono a sciogliere l’incantesimo della maga e insieme alle fate fondano Pretare, che rinasce così dopo una delle diverse distruzioni subite nel tempo.
Una leggenda, che oggi diventa una speranza per il futuro, oltre che un prezioso cimelio del passato.